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L’aumento dell’acidità del Mediterraneo minaccia il plancton

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L'aumento dell'acidità del Mediterraneo minaccia il plancton

La crescente acidificazione del Mediterraneo sta minacciando il plancton, una specie vitale per l’ecosistema marino. Questa acidificazione è causata dall’assorbimento da parte degli oceani delle emissioni di anidride carbonica, provenienti principalmente dalle attività umane. È un fenomeno che non riguarda solo il plancton, ma anche altri organismi marini come i coralli e le ostriche.

Impatto dell’acidificazione sul plancton nel Mediterraneo

Cambio di pH nelle acque marine

Studi recenti indicano che il pH del mare Mediterraneo è già diminuito, passando da 8, 2 a 8, 1 nel corso dell’ultimo secolo. Ciò rappresenta una diminuzione del 26%. Una minaccia silenziosa ma grave, che potrebbe avere ripercussioni profonde sull’intero ecosistema marino.

Danni al plancton

Questa acidificazione colpisce in modo diretto ed indiretto il plancton. Il danno diretto si verifica quando l’acidità delle acque causa la dissoluzione dei gusci calcarei di molte specie di plancton. Invece, il danno indiretto si manifesta quando l’acidificazione interferisce con la catena alimentare marina, alterandone l’equilibrio.

A questo punto ci chiediamo: quali saranno le conseguenze ecologiche ed economiche per la regione ?

Le conseguenze ecologiche ed economiche per la regione

Ricadute sull’ecosistema marino

L’aumento dell’acidità degli oceani rappresenta una seria minaccia per la vita marina, suscettibile di avere un effetto domino sull’intero ecosistema. La perdita del plancton avrebbe ripercussioni dirette sulla fauna marina, con una riduzione della biodiversità oceanica.

Impatto economico

L’acidificazione delle acque marine può anche avere gravi ricadute economiche. Infatti, il degrado degli ecosistemi marini avrebbe un impatto sul settore della pesca, del turismo e di tutte le attività ad esso collegate.

Ma come si lega l’aumento dell’acidità dei mari al cambiamento climatico ?

Legame tra riscaldamento globale ed aumento dell’acidità marina

Contributo dell’uomo all’acidificazione

Gli scienziati stimano che l’acidità degli oceani sia aumentata circa del 30% dall’inizio della rivoluzione industriale e che potrebbe triplicare entro il 2100 in base all’evoluzione delle emissioni di gas serra. Gli oceani assorbono i gas a effetto serra emessi dalle attività umane, contribuendo all’acidificazione delle acque.

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Ed ora, analizziamo quali sono le strategie utilizzate per monitorare e mitigare gli effetti dell’acidificazione.

Strategie di monitoraggio ed attenuazione degli effetti dell’acidificazione

Monitoraggio dell’acidità delle acque marine

Gli scienziati sottolineano l’importanza di comprendere le reazioni delle diverse specie all’aumento dell’acidità per prevedere gli impatti futuri sulla biodiversità oceanica.

Misure preventive contro l’acidificazione

È urgente prendere misure per ridurre le emissioni di anidride carbonica e limitare l’acidificazione degli oceani al fine di proteggere la diversità marina e preservare il delicato equilibrio degli ecosistemi acquatici.

Per riassumere, l’acidificazione del Mediterraneo è un fenomeno in continua crescita che colpisce direttamente il plancton, con gravi ripercussioni ecologiche ed economiche per la regione. È fondamentale quindi mettere in atto strategie efficaci per monitorare e mitigare gli effetti di questo fenomeno.

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