L’iPhone è il cuore pulsante di Apple. Nonostante il colosso di Cupertino produca altri dispositivi, nessuno riesce a eguagliare il successo della sua linea di smartphone. Recentemente, la tensione commerciale tra Cina e Stati Uniti ha messo in grande difficoltà l’azienda della mela.
Le sfide di Apple al tempo delle tariffe
Pochi possono immaginare la pressione che Tim Cook sta affrontando. Le tariffe imposte dal governo americano sui prodotti cinesi, attualmente al 145%, colpiscono duramente i profitti derivanti dalle vendite di iPhone.
Apple si trova in una situazione complicata. Se decide di assorbire i costi delle tariffe, i suoi ricavi diminuiranno. D’altro canto, se aumenta i prezzi degli smartphone, le vendite ne risentiranno. Pertanto, il team finanziario dell’azienda sta elaborando un piano strategico per il futuro.
La produzione si sposta in India
Attualmente, le fabbriche principali di Apple si trovano in Cina, come quelle di Foxconn. Tuttavia, l’azienda ha anche stabilimenti in India, Vietnam e Thailandia. Purtroppo, questi Paesi non riescono a compensare la capacità produttiva della Cina.
Secondo quanto riportato da Applesfera, Tim Cook ha assistito i fornitori indiani nell’acquisto di macchinari per aumentare la loro capacità produttiva. L’obiettivo è raggiungere 50 milioni di iPhone entro la fine del 2025.
Espansione e diversificazione della produzione
Questa strategia prevede un incremento del 40% nella produzione indiana. Anche Vietnam e Thailandia stanno adottando misure simili, anche se i dettagli non sono stati resi noti. Le fonti suggeriscono che non si limiteranno solo a fabbricare iPhone, ma anche prodotti come Mac, iPad e AirPods.
La questione della produzione negli Stati Uniti
Nonostante le difficoltà, Apple potrebbe valutare l’apertura di una nuova fabbrica negli Stati Uniti. Tuttavia, questo comporterebbe sfide significative legate alle condizioni di lavoro. Potrebbero anche migliorare le strutture in altri Paesi, ma esiste un problema fondamentale: la qualità.
“Negli Stati Uniti manca personale qualificato” per le lavorazioni necessarie. Trovare un equilibrio tra qualità e produttività è cruciale. Ecco perché Apple è riluttante a lasciare la Cina.
Tim Cook, quindi, cerca di ottenere un accordo con Donald Trump. Questo accordo potrebbe garantire esenzioni dai dazi, contribuendo alla stabilità dell’azienda e ai prezzi competitivi dei suoi dispositivi.
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