Un nastro di strada sterrata che si snoda a oltre duemila metri di quota, sospeso tra il blu del cielo e quello, più lontano, del Mar Ligure. La Via del Sale non è un semplice percorso, ma un’arteria storica che pulsa ancora di racconti di mercanti, soldati e contrabbandieri. Un tempo via di comunicazione vitale per il commercio dell’“oro bianco”, oggi si è trasformata in un’iconica avventura per escursionisti, ciclisti e amanti del fuoristrada. Percorrerla in autunno, quando i larici si tingono d’oro e la folla estiva si dirada, significa immergersi in un’atmosfera quasi mistica, un dialogo silenzioso tra la grandiosità della natura e le vestigia della storia.
Scoperta storica della Via del Sale
Le origini: il commercio del sale
Nel Medioevo, il sale era una risorsa preziosissima, fondamentale per la conservazione degli alimenti e per questo definito “oro bianco”. Le vie ufficiali che collegavano la costa ligure, ricca di saline, con la Pianura Padana erano soggette a pesanti dazi e gabelle. Per eludere questi costi, mercanti e mulattieri svilupparono una rete di sentieri alternativi che si arrampicavano sui crinali delle Alpi Marittime. Nacque così la Via del Sale, o meglio, le Vie del Sale: un sistema capillare di percorsi d’alta quota dove il lento incedere dei muli carichi di sale segnava il ritmo di un’economia sommersa ma vitale. Questi sentieri rappresentavano non solo una sfida fisica, ma anche un atto di resilienza economica contro il potere costituito.
Da sentiero di muli a percorso avventuroso
Con il passare dei secoli e il mutare delle economie, l’importanza commerciale della Via del Sale andò scemando. Tuttavia, la sua posizione strategica, a cavallo del confine tra Italia e Francia, non passò inosservata agli occhi degli ingegneri militari. Alla fine del XIX secolo, il Regno d’Italia trasformò ampi tratti di questi antichi sentieri in strade militari carrozzabili per servire un imponente sistema di fortificazioni difensive. Queste strade, costruite con una perizia ingegneristica notevole, sono l’ossatura del percorso attuale. Abbandonate dopo la Seconda Guerra Mondiale, sono state riscoperte nel dopoguerra da escursionisti e, più tardi, dagli appassionati di motori, trasformandosi in una delle strade d’alta quota più spettacolari d’Europa, un vero e proprio monumento alla storia e all’ingegno umano.
Comprendere le radici storiche di questo tracciato è il primo passo per apprezzarne appieno la complessità e la bellezza. Ma per pianificare l’avventura, è essenziale conoscerne nel dettaglio le caratteristiche tecniche e geografiche.
I segreti dell’itinerario
Il tracciato principale e le sue varianti
Quando si parla di Via del Sale oggi, ci si riferisce comunemente al tratto di alta via ex-militare che collega il Colle di Tenda a Monesi di Triora. Questo spettacolare percorso si mantiene quasi costantemente sopra i 1.800 metri di altitudine, offrendo panorami che spaziano dall’arco alpino al mare. È importante sottolineare che non esiste un’unica “Via del Sale”, ma un insieme di percorsi con diverse diramazioni. Il percorso più celebre, noto anche come Alta Via del Sale, è quello che si sviluppa lungo il confine italo-francese. I punti chiave di questo itinerario includono:
- Limone Piemonte: punto di partenza ideale dal versante piemontese.
- Colle di Tenda: dove si trovano le imponenti fortificazioni sabaude e inizia la strada sterrata principale.
- Passo del Tanarello: uno dei punti più alti e panoramici del percorso.
- Monesi di Triora: punto d’arrivo sul versante ligure, un piccolo borgo montano.
Da qui, è possibile proseguire verso il mare attraverso altre strade e sentieri, completando idealmente l’antico viaggio del sale.
Caratteristiche tecniche del percorso
L’Alta Via del Sale è un percorso impegnativo, che richiede preparazione e un mezzo adeguato, sia esso un paio di scarponi, una mountain bike o un veicolo 4×4. Il fondo è prevalentemente sterrato, a tratti sconnesso e roccioso, con alcuni passaggi esposti che richiedono la massima attenzione. Non è una strada per neofiti, soprattutto se percorsa con mezzi a motore. La pendenza è variabile ma mai estrema, grazie alla sapiente costruzione militare che doveva permettere il transito di carri e artiglieria. La sua percorribilità è strettamente legata alle condizioni meteorologiche e al periodo dell’anno.
| Caratteristica | Dettagli |
|---|---|
| Lunghezza (tratto Limone-Monesi) | Circa 60 km |
| Altitudine massima | Circa 2.230 metri (presso il Passo del Tanarello) |
| Tipologia di fondo | Sterrato, ghiaioso, a tratti roccioso |
| Periodo di apertura regolamentato | Indicativamente da metà giugno a metà ottobre |
| Dislivello complessivo | Variabile a seconda del punto di partenza e arrivo |
La conoscenza delle specifiche del percorso è fondamentale, ma il successo dell’esperienza dipende in gran parte dalla scelta del momento giusto per affrontarla.
Scegliere la giusta stagione per percorrere la Via del Sale
L’estate: alta stagione e affollamento
L’estate, da luglio a fine agosto, è considerata l’alta stagione. Le giornate sono lunghe, il tempo è generalmente stabile e tutte le strutture di supporto, come i rifugi, sono aperti. Questo periodo è ideale per chi affronta la Via del Sale per la prima volta o per chi cerca la massima sicurezza dal punto di vista meteorologico. Lo svantaggio principale è l’affollamento, soprattutto nei fine settimana, con un notevole transito di moto e auto che può sollevare polvere e ridurre il senso di immersione nella natura. Le temperature, seppur mitigate dall’altitudine, possono essere elevate nelle ore centrali della giornata.
L’autunno: un’esperienza cromatica e sensoriale
L’autunno, in particolare il periodo tra metà settembre e metà ottobre, trasforma la Via del Sale in un vero e proprio capolavoro. È la stagione del foliage, quando i larici si infiammano di tonalità che vanno dal giallo dorato all’arancione intenso, creando un contrasto mozzafiato con il cielo terso e le rocce grigie. La luce si fa più radente e calda, esaltando i contorni del paesaggio. Il grande vantaggio è la tranquillità: il traffico si riduce drasticamente e si può godere del silenzio e dei suoni della natura. L’aria frizzante e la minore probabilità di temporali pomeridiani rendono l’escursione particolarmente piacevole. È, senza dubbio, il periodo che regala le emozioni più intense e le migliori opportunità fotografiche.
I rischi delle stagioni intermedie
La primavera (maggio-giugno) e il tardo autunno (da fine ottobre in poi) sono periodi complessi. In primavera, è molto probabile trovare ancora tratti innevati, soprattutto sui versanti esposti a nord, che possono rendere il percorso impraticabile e pericoloso. Il tardo autunno, invece, porta con sé il rischio di nevicate precoci che possono bloccare la strada improvvisamente. Le giornate si accorciano notevolmente e le temperature possono scendere bruscamente. Affrontare la Via del Sale in queste stagioni è consigliato solo a persone molto esperte e dopo un’attenta verifica delle condizioni del percorso e delle previsioni meteo.
Una volta identificato il periodo ideale, l’autunno, è il momento di passare alla fase operativa, curando ogni dettaglio della pianificazione per garantire un’esperienza sicura e senza intoppi.
Organizzazione e preparazione dell’esperienza
Accesso e permessi
L’Alta Via del Sale è un patrimonio fragile e per questo il suo accesso è regolamentato. Durante il periodo di apertura estivo e autunnale, il transito dei mezzi a motore è solitamente a numero chiuso e a pagamento. È indispensabile verificare sul sito ufficiale del consorzio che gestisce la strada le modalità di accesso, gli orari, i giorni di chiusura al traffico motorizzato (solitamente uno o due giorni a settimana) e le tariffe. Consiglio: prenotare il proprio passaggio online con anticipo, specialmente se si pianifica di andare durante un fine settimana. Per escursionisti e ciclisti, l’accesso è generalmente libero, ma è comunque buona norma informarsi su eventuali ordinanze specifiche.
Equipaggiamento indispensabile
L’alta quota e la variabilità del meteo impongono un equipaggiamento adeguato, anche per una gita di un solo giorno. Essere autosufficienti è la regola d’oro, poiché lungo il percorso non esistono punti di ristoro o di assistenza.
- Abbigliamento: vestirsi “a cipolla” è fondamentale. Anche in una bella giornata di sole, il vento in cresta può essere freddo. Indispensabili una giacca antivento e antipioggia, un pile, guanti e cappello.
- Calzature: scarponi da trekking robusti e con una buona suola per gli escursionisti; calzature adeguate per i ciclisti.
- Navigazione: una mappa dettagliata della zona e una bussola, o un dispositivo GPS con le tracce caricate e batteria di scorta. La copertura telefonica è assente per lunghi tratti.
- Cibo e acqua: portare una scorta d’acqua abbondante (almeno 2 litri a persona) e cibo energetico. Non ci sono fontane lungo il percorso in quota.
- Kit di emergenza: un piccolo kit di primo soccorso e, per ciclisti e mezzi a motore, un kit per le riparazioni di base.
Alloggi e punti di ristoro
Se si decide di percorrere la Via del Sale in più giorni, è necessario pianificare i pernottamenti. Le opzioni si concentrano alle due estremità del percorso. A Limone Piemonte e nelle valli circostanti si trovano hotel e bed and breakfast di ogni categoria. Sul versante ligure, si può optare per i rifugi alpini (come il Rifugio Don Barbera) o per le strutture ricettive nei borghi di Monesi, Triora o Pigna. È essenziale prenotare con largo anticipo, soprattutto in autunno, quando alcuni rifugi potrebbero avere un’apertura ridotta o essere già chiusi per la stagione.
Una preparazione meticolosa è il preludio necessario per potersi poi abbandonare completamente alla contemplazione delle meraviglie naturali e storiche che il percorso offre a ogni curva.
Godere dei paesaggi naturali e culturali
La flora e la fauna delle Alpi Liguri
Il territorio attraversato dalla Via del Sale è un eccezionale crocevia biogeografico, dove le specie alpine incontrano quelle mediterranee. In autunno, il paesaggio è dominato dai larici, le uniche conifere che perdono gli aghi, i quali prima di cadere assumono una spettacolare colorazione dorata. Camminando o pedalando, non è raro imbattersi nella fauna locale. Con un po’ di fortuna e silenzio, si possono avvistare marmotte che si preparano al letargo, camosci agili sulle creste rocciose e, alzando lo sguardo al cielo, il volo maestoso dell’aquila reale o del gipeto. È un ambiente vivo, che richiede rispetto e osservazione attenta per essere apprezzato in tutta la sua ricchezza.
Le fortificazioni militari: testimoni della storia
Lungo il crinale, come sentinelle silenziose, sorgono le imponenti fortificazioni del Vallo Alpino. Il Forte Centrale del Colle di Tenda, i forti di Marguareis, il Forte Tabourda sono solo alcune delle opere militari che si incontrano. Queste strutture, oggi in stato di abbandono, emanano un fascino austero e malinconico. Esplorarne i dintorni (con la massima cautela) permette di fare un tuffo nella storia europea di fine Ottocento e inizio Novecento. Le loro mura raccontano storie di soldati, di tensioni di confine e di un’epoca in cui queste montagne erano considerate un bastione invalicabile. La loro presenza aggiunge una profonda dimensione storica e culturale all’esperienza puramente naturalistica.
Panorami mozzafiato: dal Monviso al mare
Il vero cuore dell’esperienza sulla Via del Sale è il panorama. La posizione privilegiata del percorso, costantemente in cresta, offre una vista a 360 gradi che lascia senza fiato. Nelle giornate limpide, tipiche dell’autunno, lo sguardo può spaziare su tutto l’arco alpino occidentale, con la sagoma inconfondibile del Monviso che si staglia all’orizzonte. Voltandosi verso sud, invece, lo spettacolo è altrettanto incredibile: le valli scendono ripide verso la costa e, nelle giornate più terse, si può vedere il blu intenso del Mar Ligure scintillare al sole. Questa duplice visione, montagna e mare nello stesso colpo d’occhio, è una caratteristica unica che rende la Via del Sale un’esperienza indimenticabile.
Per trasformare questa avventura in un ricordo perfetto, è utile tenere a mente alcuni suggerimenti finali che riguardano la sicurezza, il rispetto per l’ambiente e l’approccio stesso al viaggio.
Consigli pratici per vivere al meglio l’avventura
Rispettare l’ambiente e le regole
La bellezza della Via del Sale risiede nella sua natura selvaggia e incontaminata. È dovere di ogni visitatore contribuire a preservarla. Il principio fondamentale è quello di non lasciare traccia del proprio passaggio: riportare a valle i propri rifiuti, non uscire dai sentieri e dalle strade segnalate per non danneggiare la fragile vegetazione d’alta quota. È altresì importante rispettare le regole di accesso, i limiti di velocità per i mezzi a motore e la quiete del luogo, evitando rumori molesti che potrebbero disturbare sia la fauna selvatica sia gli altri escursionisti. Un comportamento responsabile è il primo passo per garantire che anche le generazioni future possano godere di questo patrimonio.
La sicurezza prima di tutto
La montagna richiede sempre rispetto e prudenza. Prima di partire, è obbligatorio consultare attentamente le previsioni meteorologiche specifiche per l’area alpina, poiché il tempo in quota può cambiare in modo repentino. È buona norma comunicare a qualcuno il proprio itinerario e l’orario di rientro previsto. Non bisogna mai fare totale affidamento sulla tecnologia: le batterie dei telefoni e dei GPS possono esaurirsi, e la copertura di rete è quasi inesistente. Avere con sé una mappa cartacea e saperla usare può fare la differenza.
| Comportamento consigliato | Comportamento da evitare |
|---|---|
| Controllare il bollettino neve e valanghe anche in autunno | Partire con previsioni incerte o in peggioramento |
| Avere sempre un piano B e non esitare a tornare indietro | Sopravvalutare le proprie capacità fisiche e tecniche |
| Portare un power bank per i dispositivi elettronici | Affidarsi unicamente al navigatore dello smartphone |
Assaporare il viaggio lentamente
L’ultimo consiglio, forse il più importante, è quello di non avere fretta. La Via del Sale non è una competizione, ma un’immersione totale in un contesto unico. Prendetevi il tempo per fermarvi, per respirare l’aria pura, per ammirare i colori del foliage autunnale, per esplorare le rovine di un forte o semplicemente per contemplare il panorama in silenzio. Il vero spirito del viaggio non è arrivare alla meta, ma godersi ogni singolo chilometro del percorso. Lasciate che sia il ritmo lento della montagna a guidare i vostri passi o le vostre ruote. Solo così l’avventura si trasformerà in un’esperienza profonda e rigenerante, capace di lasciare un segno indelebile.
Percorrere la Via del Sale è molto più di una semplice escursione; è un viaggio che intreccia la dimensione storica del commercio dell’oro bianco e delle strategie militari con la potenza di una natura spettacolare. Affrontarla in autunno, con i suoi colori caldi e la sua atmosfera tranquilla, ne amplifica il fascino, trasformandola in un’esperienza sensoriale completa. Dalla preparazione meticolosa al rispetto per l’ambiente, ogni aspetto contribuisce a rendere questa avventura un ricordo prezioso, un dialogo intimo tra l’uomo e la montagna, sospesi tra le Alpi e il mare.
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