A meno di due ore da Milano, adagiata lungo la riva destra del Po, sorge una città che spesso sfugge ai grandi circuiti turistici, conservando un fascino discreto e autentico. Piacenza, conosciuta come la “Primogenita” per essere stata la prima colonia romana fondata nel nord Italia, è un vero e proprio scrigno di tesori d’arte, storia e tradizioni culinarie. Un viaggio in questa città emiliana è un’immersione in un passato glorioso, dalle vestigia romane ai fasti del Rinascimento, il tutto incorniciato da un’atmosfera accogliente e da un paesaggio che invita alla scoperta.
Piacenza : gioiello storico sul Po
Origini romane e l’appellativo di “Primogenita”
La storia di Piacenza affonda le sue radici nel 218 a.C., quando i Romani la fondarono con il nome di Placentia. La sua posizione strategica, alla confluenza dei fiumi Po e Trebbia e al termine della Via Emilia, ne fece un avamposto militare e commerciale di primaria importanza. Questo primato le valse l’appellativo di “Primogenita d’Italia”, un titolo che ancora oggi riempie d’orgoglio i suoi abitanti e che testimonia il suo ruolo pionieristico nell’espansione romana verso la Pianura Padana. Passeggiare per il centro storico significa ancora oggi calpestare secoli di storia, percependo l’eco di un passato che ha plasmato l’identità della città.
Il ruolo strategico lungo i secoli
Dopo la caduta dell’Impero Romano, Piacenza mantenne la sua importanza strategica. Fu un fiorente comune medievale, membro della Lega Lombarda, e visse un periodo di straordinario splendore sotto il dominio della famiglia Farnese, che ne fece la capitale del loro Ducato insieme a Parma. Il fiume Po ha sempre rappresentato una via di comunicazione e commercio fondamentale, ma anche una linea di difesa. Questa lunga e complessa storia ha lasciato in eredità un patrimonio monumentale e culturale di eccezionale valore, che spazia dall’architettura romanica ai palazzi rinascimentali.
| Periodo Storico | Evento Chiave | Impatto sulla città |
|---|---|---|
| 218 a.C. | Fondazione come colonia romana | Nascita del primo nucleo urbano e strategico |
| XII secolo | Costituzione del libero Comune | Sviluppo economico e costruzione di importanti edifici civili e religiosi |
| 1545 – 1731 | Dominio della famiglia Farnese | Costruzione di Palazzo Farnese e grande fioritura artistica |
| XIX secolo | Annessione al Regno di Sardegna | Ruolo significativo nel Risorgimento italiano |
La ricchezza storica di Piacenza si manifesta in modo tangibile nelle sue piazze e nei suoi edifici, in particolare quelli che risalgono al suo vibrante periodo comunale, quando la città affermò la propria autonomia e potenza.
Un patrimonio medievale affascinante
Il cuore pulsante : Piazza Cavalli
Il centro nevralgico della vita piacentina è senza dubbio Piazza Cavalli. Il suo nome deriva dalle imponenti statue equestri in bronzo che raffigurano Alessandro e Ranuccio I Farnese. La piazza è dominata dal magnifico Palazzo Gotico, un superbo esempio di architettura civile medievale lombarda, con il suo porticato ad archi acuti e le eleganti trifore al piano superiore. Ancora oggi, la piazza ospita un vivace mercato ed è il luogo d’incontro preferito dai cittadini, un vero e proprio salotto a cielo aperto dove si respira l’anima della città.
Il Duomo di Piacenza : un capolavoro romanico
A pochi passi da Piazza Cavalli sorge la Cattedrale di Santa Maria Assunta e Santa Giustina, comunemente conosciuta come il Duomo di Piacenza. Edificata tra il 1122 e il 1233, è uno degli esempi più pregevoli di stile romanico in Italia. La sua facciata in arenaria e marmo rosa di Verona colpisce per la sua imponenza e per i dettagli scultorei. All’interno, l’atmosfera è solenne e maestosa. Da non perdere assolutamente è la salita alla cupola per ammirare da vicino il ciclo di affreschi del Guercino, un’esperienza artistica e spirituale indimenticabile che lascia senza fiato per la sua bellezza e complessità.
La Basilica di Sant’Antonino e il suo portale del Paradiso
Un altro gioiello del patrimonio religioso piacentino è la Basilica di Sant’Antonino, dedicata al santo patrono della città. La sua particolarità è la grande torre campanaria ottagonale, visibile da gran parte del centro storico. La basilica ha una storia antichissima e un grande valore simbolico : fu qui che, nel 1183, i delegati della Lega Lombarda e l’imperatore Federico Barbarossa si incontrarono per firmare i preliminari della Pace di Costanza. L’ingresso principale avviene attraverso il cosiddetto Portale del Paradiso, un protiro del XII secolo riccamente decorato che introduce in un ambiente di profonda spiritualità.
Il tessuto urbano di Piacenza, così ricco di testimonianze medievali, si apre poi a rivelare i tesori di un’altra epoca d’oro, quella rinascimentale, legata indissolubilmente al potere e al mecenatismo della famiglia Farnese.
Scoperta artistica di Piacenza
Palazzo Farnese e i suoi tesori
L’imponente mole di Palazzo Farnese testimonia l’ambizione della famiglia che governò il ducato per quasi due secoli. Questo vasto complesso, in parte incompiuto, ospita oggi i Musei Civici di Piacenza, un percorso espositivo che sorprende per la varietà e la qualità delle opere. Tra i capolavori custoditi qui, spiccano due pezzi unici :
- Il Tondo di Botticelli : una meravigliosa Madonna adorante il Bambino con San Giovannino, un’opera che incanta per la sua grazia e delicatezza.
- Il Fegato Etrusco : un modello in bronzo di un fegato di pecora, risalente al II secolo a.C., che rappresenta uno dei reperti etruschi più importanti al mondo. Si tratta di un vero e proprio “manuale” per gli aruspici, utilizzato per interpretare la volontà divina attraverso l’esame delle viscere degli animali.
Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi
Per gli amanti dell’arte moderna, Piacenza offre una tappa imperdibile : la Galleria Ricci Oddi. Questa galleria, nata dalla passione di un collezionista locale, vanta una delle più significative raccolte di pittura italiana dell’Ottocento e del primo Novecento. Al suo interno si possono ammirare opere di artisti come Hayez, Fattori, Boldini e Klimt, il cui “Ritratto di Signora” è stato protagonista di un clamoroso furto e di un ritrovamento ancora più incredibile dopo oltre vent’anni.
Altre perle nascoste
Oltre ai grandi musei, Piacenza nasconde angoli e chiese che meritano una visita. La chiesa di San Sisto, ad esempio, è legata a un’opera d’arte celeberrima : era qui che si trovava in origine la Madonna Sistina di Raffaello, oggi conservata a Dresda. Una visita alla chiesa permette di scoprire il contesto per cui fu creata una delle opere più famose della storia dell’arte. Allo stesso modo, il Monumento ai Pontieri, all’ingresso della città, racconta il profondo legame di Piacenza con il Reggimento Genio Pontieri, un pezzo di storia militare e civile della nazione.
Un’esplorazione così intensa del patrimonio artistico e culturale non può che stimolare l’appetito, e Piacenza sa come soddisfare anche i palati più esigenti con una tradizione gastronomica ricca e saporita.
Gastronomia e tradizioni locali
I salumi DOP : un’eccellenza del territorio
Piacenza è l’unica provincia in Europa a vantare ben tre salumi a Denominazione di Origine Protetta (DOP). Assaggiare la Coppa Piacentina, il Salame Piacentino e la Pancetta Piacentina è un’esperienza sensoriale irrinunciabile. Questi prodotti, frutto di una sapienza artigianale secolare e del particolare microclima delle valli piacentine, sono il fiore all’occhiello della gastronomia locale. Serviti con la “bortellina” o con i “chisolini” (tipiche frittelle e focaccine salate), rappresentano l’antipasto perfetto.
| Salume DOP | Caratteristiche Principali | Stagionatura Minima |
|---|---|---|
| Coppa Piacentina | Dolce, profumata, ottenuta dalla parte cervicale del suino | 6 mesi |
| Salame Piacentino | A grana grossa, con un gusto sapido e aromatico | 45 giorni |
| Pancetta Piacentina | Arrotolata, dal sapore dolce e delicato con note speziate | 4 mesi |
Primi piatti che raccontano una storia
La cucina piacentina si esprime al meglio nei primi piatti, vere e proprie istituzioni. I pisarei e fasò sono piccoli gnocchetti di farina e pangrattato conditi con un gustoso sugo di fagioli. Gli anolini in brodo sono un piatto delle feste, piccoli scrigni di pasta ripieni di stracotto di manzo. Infine, i celebri tortelli con la coda, dalla caratteristica forma a caramella, hanno un ripieno di ricotta ed erbette e sono tradizionalmente conditi con burro fuso e salvia. Ogni piatto racconta una storia di tradizione contadina e di convivialità.
Vini dei colli piacentini
Ad accompagnare queste delizie non può mancare un buon bicchiere di vino locale. I colli piacentini sono una terra vocata alla viticoltura. Il re dei vini rossi è il Gutturnio, un blend di Barbera e Croatina, disponibile sia in versione ferma che frizzante. Tra i bianchi, spicca l’Ortrugo, fresco e leggermente mosso, perfetto come aperitivo o in abbinamento ai salumi e ai primi piatti delicati.
I sapori autentici di questa terra sono il riflesso diretto di un paesaggio variegato e generoso, che si estende dalle rive del Po alle colline appenniniche, offrendo innumerevoli spunti per gite fuori porta.
Escursioni imperdibili attorno alla città
Bobbio : il borgo più bello d’Italia
Risalendo la Val Trebbia, si raggiunge Bobbio, un borgo di una bellezza straordinaria, non a caso eletto “Borgo dei Borghi” d’Italia. Il suo simbolo è il Ponte Gobbo, o Ponte del Diavolo, con le sue arcate irregolari che attraversano il fiume Trebbia. Il cuore del borgo è l’Abbazia di San Colombano, fondata dal monaco irlandese nel 614, che fu uno dei più importanti centri culturali del Medioevo europeo. Perdersi tra i vicoli di Bobbio è come fare un tuffo nel passato.
Castell’Arquato e i castelli del Ducato
La provincia di Piacenza è costellata di castelli e fortezze medievali. Tra i borghi meglio conservati spicca Castell’Arquato, un gioiello arroccato su una collina che domina la Val d’Arda. La piazza monumentale, con la Rocca Viscontea, la Collegiata e il Palazzo del Podestà, offre uno scenario da cartolina. Castell’Arquato fa parte del circuito dei Castelli del Ducato di Parma e Piacenza, un itinerario che permette di scoprire manieri, rocche e fortezze cariche di storia e leggende.
L’abbazia di Chiaravalle della Colomba
A pochi chilometri da Piacenza, nel comune di Alseno, si trova un altro luogo di grande fascino e spiritualità : l’Abbazia di Chiaravalle della Colomba. Fondata nel XII secolo da San Bernardo di Chiaravalle, è un magnifico esempio di architettura cistercense. Il suo chiostro è di una bellezza pura e armoniosa. L’abbazia è famosa anche per la tradizionale “Infiorata” del Corpus Domini, quando il pavimento della navata centrale viene ricoperto da uno spettacolare tappeto di petali di fiori.
Queste mete non sono solo destinazioni turistiche, ma tappe di un viaggio più profondo nel territorio, che può essere vissuto anche attraverso percorsi spirituali e il contatto diretto con le tradizioni locali.
Immersione nella cultura del Piacentino
Il Cammino di San Colombano
Per chi ama camminare e cerca un’esperienza che unisca natura, storia e spiritualità, il Cammino di San Colombano è un’opportunità unica. Questo percorso ricalca l’ultimo tratto del viaggio del monaco irlandese, attraversando le colline piacentine fino a giungere a Bobbio. È un itinerario che si snoda tra paesaggi suggestivi, antiche pievi e piccoli borghi, offrendo momenti di riflessione e introspezione, lontano dalla frenesia della vita quotidiana. Un modo diverso per scoprire l’anima più profonda di questo territorio.
Feste e mercati : il folklore locale
Vivere Piacenza significa anche partecipare alle sue tradizioni. Il mercato che si tiene due volte a settimana in Piazza Cavalli e nelle vie limitrofe è un’occasione imperdibile per acquistare prodotti tipici e osservare la vita cittadina. Durante l’anno, inoltre, numerose feste animano la città e la provincia. La più importante è la Festa di Sant’Antonino, il 4 luglio, con la processione solenne e la grande fiera che riempie le strade del centro. Questi eventi sono la massima espressione del folklore e dell’identità locale.
L’eredità dei Pontieri
Come accennato, Piacenza è la sede storica del 2° Reggimento Genio Pontieri. Il legame tra la città e questo corpo militare è molto forte e radicato. Il Monumento ai Pontieri, situato sul bastione di Viale Risorgimento, non è solo una scultura, ma il simbolo di un’eredità di coraggio e ingegno tecnico, celebrando i soldati che durante i conflitti hanno garantito il superamento dei corsi d’acqua, un ruolo cruciale in un territorio segnato dalla presenza del Po.
Piacenza si rivela così una destinazione completa e poliedrica. Un luogo dove la grandezza della storia e la raffinatezza dell’arte si fondono armoniosamente con la genuinità dei sapori e la bellezza di un territorio tutto da esplorare. È la meta ideale per chi cerca un’esperienza di viaggio autentica, ricca di scoperte e capace di lasciare un ricordo indelebile, a un passo da una grande metropoli ma immersa in un’atmosfera d’altri tempi.
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